Ringraziamo con affetto e stima Nicoletta per il contributo artistico offerto in occasione del Congresso Nazionale I.A.P.N.O.R. dal titolo Riabilitazione Protesica ed Equilibrio Neuro-Mio-Posturale: Aspetti di Semeiotica Fisica e Strumentale tenutosi a San Benedetto del Tronto il 4-5 ottobre 2002. Abbiamo riservato alle sue opere, Frattale e Funambolo, le copertine delle due riviste dedicate alle relazioni del Convegno che le aveva ispirate perché ci accompagnassero simbolicamente anche nella discussione scritta sui temi in esso trattati.
Di seguito un commento alle due opere scritto dall’artista.
Rendere creativo e grafico il titolo di un congresso è estremamente difficile ma se questo creare diventa parte del gioco delle emozioni, allora tutto diventa semplice.
Nel titolo una parola colpisce l’interno e comincia a nascere un embrione creativo che pulsa. Così è stato per il titolo del Congresso Nazionale I.A.P.N.O.R. del 4-5 ottobre 2002. La parola che mi ha colpito è stata: equilibrio. Da qui ha preso forma il FUNAMBOLO, un essere sospeso tra terra e cielo nel moto eterno dell’equilibrio. Sulla corda non esistono certezze, punti fermi; sulla corda si deve essere umili: l’umiltà della non certezza. Tutto ciò permetterà di essere capaci di accettare il movimento vitale che non ci farà cadere e di essere disponibili al confronto con noi stessi con lo spazio che ci circonda. Il funambolo ha in mano un bilanciere, aiuto esterno per rendere l’equilibrio, che già c’è, armonico ed amplificato. Potrebbe essere considerato come un elemento di riabilitazione protesica? Lasciamo libera la fantasia. Nel gioco eterno del creare è nato anche il pannello intitolato: FRATTALE. Maggiore è la difficoltà nel definire a parole l’intensità dell’istinto che ha dato origine a questo lavoro. È il desiderio della vita che incalza, fluisce, si muove. È il senso dell’infinito nel finito, è vivere e misurarsi con il CAOS, inteso come “corpo che vive, la vita come vivente in grande”.
Tutto ritorna,
tutto fugge,
nel gioco eterno del colore.
L’infinito e il finito
Sono entrambi presenti,
incalzano,
trasformandosi in VITA.
Nicoletta Costa